Le origini della cremazione
La cremazione è uno dei riti funebri più antichi, di cui prime testimonianze risalgono persino al neolitico. Spesso le prime popolazioni nomadi usavano cremare i corpi per rimanere più legati alla terra. Questa tipologia di pratica funeraria trovò una larga applicazione nelle popolazioni nord americane ma anche in alcune europee come Etruschi e Greci, popolazioni che consideravano la cremazione un atto di purificazione dello spirito.
Questa tipologia di rito era spesso destinata ad una casta ricca nelle popolazioni romane. Fino al IV secolo d.C. se si parla di popolazioni cristiane, gli adepti venivano cremati o sepolti in base alle usanze locali, senza una vera e propria correlazione religiosa.
La cremazione rientra in voga alla fine dell’800, dove grazie ad un processo di urbanizzazione gli spazi adibiti alla sepoltura diminuiscono.
Proprio nella nostra Italia alla fine del 1800 ebbe luogo la prima cremazione dell’epoca moderna. Parlando di ordinamento con la “Legge Crispi” del 1888 la cremazione entrerà a far parte delle usanze del nostro paese. Al giorno d’oggi la cremazione è praticata in tutte le parti del globo per salvaguardare il defunto e tutelare le esigenze igieniche. Spesso si considera questo tipo di rito una pratica razionale ed ecologica, nel pieno rispetto della vita e dell’ambiente. Rispetto alla sepoltura che ha la possibilità di inquinare le acque che potrebbero arrivare fino alla sorgente, la cremazione non comporta un pericolo per l’ambiente.
Passi da seguire per la sepoltura
Quando si vuole cremare un proprio caro è necessario che le ceneri vengano raccolte in un’urna cineraria di un materiale abbastanza resistente da poter essere saldato e abbastanza grande da contenere il nome e le date del defunto. L’urna, una volta sigillata, va consegnata direttamente al soggetto affidatario del defunto per poi essere tumulata solo in area cimiteriale.
Il soggetto affidatario, nel pieno rispetto del defunto e delle sue volontà, può essere qualunque persona o associazione. Quest’ultimo può anche rinunciare all’affidamento.
Dove disperdere le ceneri
La dispersione delle ceneri, secondo la Legge 130/01, va eseguita da soggetti espressamente indicati dal defunto. L’autorizzazione per disperdere le ceneri va concessa dall’ufficio dello stato civile.
È inoltre necessario il via libera del Comune dove le ceneri verranno disperse, proprio per questo è sempre necessario contattare l’Ufficio di Stato Civile o la Polizia Mortuaria del Comune.
Lo spargimento delle ceneri è consentito unicamente nei seguenti luoghi:
– In laghi e fiumi ma solo a 100 mt dalla riva
– In mare è consentita nei tratti liberi da natanti.
– In montagna a distanza di oltre 200 mt. da centri insediamenti abitativi
Come avviene la cremazione
Il corpo del defunto, una volta affidato all’agenzia viene trattato. le famiglie e gli amici possono presenziare al rito. Il corpo viene trasportato in un forno crematorio. Il forno ha una temperatura molto elevata, a seconda di diversi fattori sarà necessaria circa un’ora per il completamento della pratica.
Le ceneri una volta raccolte vengono ripulite da tutti i frammenti della bara e posti nell’urna scelta. L’urna verrà successivamente affidata a chi di dovere.
A questo punto è possibile tumularla nel suo posto apposito nel cimitero o in base alle condizioni spargere le ceneri.